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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

La storia della ranocchietta.

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C'era una volta una ranocchietta. Questa ranocchietta era, come tutte le ranocchiette, verde verde. Verde brillante che si vedeva da lontano e certe volte pure di notte. Come tutte le ranocchiette aveva una rana mamma, che le voleva molto bene ma ogni tanto la rimproverava perché faceva i capricci o disubbidiva. Però la ranocchietta era buona e affettuosa e sempre gentile, le piaceva nuotare nell'acqua, saltare di foglia in foglia, acchiappare al volo le zanzare per mangiarle e giocare con le sue amiche farfalle. Viveva nello stagno, era una vita felice e divertente però c'era una cosa che alla ranocchietta sarebbe piaciuto fare e non faceva perchè la mamma lo proibiva.  La nostra piccola ranocchietta verde verde brillante non voleva stare nello stagno che è umido e pieno d'acqua ma voleva giocare con le farfalle sul bel prato pieno di fiorellini bianchi. La mamma ( voce cupa ) lo aveva proibito perchè...nel prato viveva un  grosso grosso grosso grossissimo serpen...

La storia della farfalla

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C'era una volta una farfalla.  Tu sai cos'è una farfalla vero?  E' un animale magico, bellissimo, ha due ali grandi grandi per volare vicino alle nuvole e tanti colori per poter essere riconosciuta dai bambini. Se ha le ali ed è colorata è una farfalla, mentre se ha le ali ed è tutto nero è un orriiiiibile insettoooooo ( fate la voce cavernosa ed abbassatevi verso il bambino, sentirete gridolini di spavento ). 🎨 Scarica il disegno della Farfalla in PDF Quest'opera è distribuita con licenza CC BY-NC-SA 4.0 , gratuita per uso personale/educativo. ✏️ Citare sempre Raccontabambini.blogspot.com Vabbè, per fortuna oggi abbiamo la farfalla. Allora, questa farfalla ha due splendide ali.  Di che colore sono secondo te? ( aspettate la risposta e date alla farfalla il colore scelto da vostro figlio, adesso useremo l'azzurro ) Bravo, bravissimo, come hai fatto ad indovinare il colore? Se proprio un bimbo sveglio! ( tono ...

La coccinella Giannella.

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Sai cosa sono le coccinelle? Sono degli animali rossi piccoli, ma piccoli, ma così piccoli che io senza occhiali non li vedo. Però siccome  quando avevo i tuoi stessi anni li vedevo molto bene, posso spiegarti come sono fatti. 🎨 Scarica gratuitamente il disegno della coccinella da colorare 📖 Scarica la storia della Coccinella Giannella in PDF Opera distribuita con licenza CC BY-NC-SA 4.0 , gratuito per uso personale ed educativo. È richiesta l’attribuzione: citare " raccontabambini.blogspot.com ". Iniziamo: immagina di prendere una bella mela rossa, la tagli a metà e la poggi sul tavolo a pancia in giù, le metti due antenne, poi ci fai 7  macchie nere e rotonde sopra. Ecco questa mela è diventata quasi una coccinella rossa, gigante però...quelle vere sono piccole. Ci vorrebbero le zampe... Le zampe come accidenti si possono fare non lo so e bisogna che a questo problema si trovi al più presto ...

Frizz Pazz e il minestrone.

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👉 Clicca e scarica gratuitamente il disegno di Frizz e Pazz. 🎨 Scarica il disegno di Frizz e Pazz da colorare (PDF) Disegno licenziato sotto Creative Commons BY‑NC 4.0 , gratuito per uso personale ed educativo. Richiesta l'attribuzione, citare raccontabambini.blogspot.com come autore. Allora, Frizz è il nostro …bambino, giusto, e Pazz è il nostro…cane! Cosa mangia Pazz? Caramelle frizzanti, caspita che memoria hai, io non lo ricordavo più. Eh già, Frizz e Pazz mangiano caramelle frizzanti. Bè, un bel giorno la mamma chiama Frizz e gli dice: —  Frizz, devo cucinare il minestrone di verdure, corri a comprare gli ingredienti. Frizz spalanca gli occhi al sentire la parola minestrone e inizia a piangere: — Ti prego mamma, il minestrone no! qualsiasi altra cosa ma il minestrone no.

Luigi e il criceto Blublu.

In via della Musica numero 28 vive, insieme al suo papà, un bambino di nome Luigi. Il giorno 4 febbraio Luigi era molto triste: appena tornato da scuola entrò in cucina ma non controllò come al solito cosa stava preparando per pranzo il papà. Si sedette sulla sedia verde e si mise a piangere. Il papà posò il grosso mestolone di legno sporco di frittata, si asciugò le mani sul grembiule bianco con le tasche rosse, infilò la cravatta con un pezzo d'uovo appiccicato dentro la camicia e così facendo si spalmò un pezzo di frittata sulla pancia.  Poi guardò Luigi e disse: -Cosa ti fa male?- -Nulla, non mi fa male nulla - rispose Luigi. - Allora perché piangi?- chiese il padre. Luigi rimase un pochino in silenzio, si vergognava di quello che doveva dire e non sapeva come dirlo. Poi disse: - Mario non mi ha invitato alla festa di compleanno-. E si mise a piangere fortissimo. Poi prese un pezzo di tovaglia e si asciugò il moccio. Ma questo solo perché il papà si era dime...

La tartaruga di Tharros.

C'è un posto magico, caduto dal cielo al confine tra due mari, in un pezzo di terra piccolo piccolo, che si chiama Tharros. Questo posto è un posto molto profumato. Sembra incredibile, ma quando arrivi su questo pezzetto di terra senti il profumo del paradiso. Ma dov'è esattamente? Bè, è sulla costa di una piccola isola, così piccola che tutti si sono dimenticati che esiste. Pochi hanno sentito il profumo che si alza dalla  sua terra e nessuno conosce gli incantesimi che getta nell'anima di chi ci va. Un tempo, moltissimo tempo fa, ma proprio molto tempo fa, ci vivevano alcuni uomini che costruirono lì le loro case. Perché proprio li? Mah, nessuno lo sa con certezza, ma io che ci sono stato credo abbiano scelto quel posto così lontano perché è un posto profumato. Ora, questi uomini a cui piaceva sentire il profumo della terra e del mare tutto insieme, vissero lì tanti e tanti anni. Costruirono tutto ciò che occorre ad una città.  Le case, le piazze, le fon...

Fizz e Pazz. E la nonna.

Frizz è un bambino e Pazz è il suo cane. Questo cane Pazz era un cane brutto, ma brutto, ma così brutto che nessuno lo voleva vicino e se lo vedevano scappavano. Se una vecchietta lo vedeva iniziava a correre zoppicando per allontanarsi, le mamme gli urlavano contro, i bambini a volte gli lanciavano pietre ( voce triste ). Pazz era però un cane un po' dispettoso e ne combinava di tutti i colori, era buono solo con Frizz. Pazz aveva un debole per due cose: l'aranciata frizzante e le caramelle frizzanti. C'era solo un piccolo problema, l'aranciata frizzante e le caramelle frizzanti gli facevano venire un gran mal di pancia, e lui poveretto doveva fare tanta ma tanta ma proprio tanta cacca. E per un cane è sempre un problema. Insomma Pazz non sapeva mai dove farla, e le vecchie le mamme e le nonne urlavano ancora di più perchè Pazz la faceva sul marciapiede, sugli ingressi delle case, ai giardini, davanti alle scuole e davanti agli asili. Un bel giorno Frizz andò ...

Frizz Pazz e la torta ai peli di cane.

Dunque, Frizz era il bambino, Pazz il cane. Ormai li conosciamo bene, Frizz voleva molto bene al suo cane e dal momento che Pazz andava matto per le caramelle frizzanti Frizz ne comprava due tutti i giorni. Una per lui e una per il cane. Però la mamma, la nonna, il nonno, i cugini, le maestre, la bidella, il panettiere, il macellaio, la commessa del market, il postino non volevano per niente bene al cane Pazz, e lo scacciavano sempre. Frizz era molto arrabbiato per questo, tutti odiavano il suo cane, che in fondo era solo un pochino sporco e appena appena puzzolente. Un bel giorno venne organizzata una festa di paese. Era una festa alla quale tutti partecipavano, sulla piazza grande di fronte alla chiesa e al municipio, con tanti palloncini colorati, tanta musica, e tante cose buone da mangiare. Ciascun abitante del paese doveva portare un dolce, una torta, una ciambella, una crostata, dei biscotti, insomma qualcosa di buono. Frizz era contentissimo di poter andare alla festa m...

Il leopardo e l'elefante. 8.

Arci e Lelè tornarono ai grandi alberi. Non era cambiato nulla, il caldo appiattiva tutti i piccoli leopardi al suolo, le pietre sembravano ondeggiare al sole e l'ombra del grande albero come al solito non bastava mai. Arci e Scossa dimenticavano d'essere amici e litigavano per un po' di frescura: - Arci spostati più in là, ho la coda al sole. - No, spostati tu, Scossa, questo è il mio posto. - Da quando sarebbe il tuo posto? - E' sempre stato il mio posto. - Arci sei proprio prepotente. Qui tutto è di tutti.- - Brava Scossa, hai ragione. Tutto è di tutti, precisamente questo pezzo di tutto è mio perché io sono uno dei tutti. Scossa non ne poteva più, la sua coda si stava ingiallendo al sole, stava diventando come paglia bruciata. Allungò le zampe posteriori e cercò di spostare Arci, ma quello puntò gli artigli nel terreno e continuò a occupare tutta l'ombra. Scossa ruggì un pochino, per avvisarlo, più la sua coda si scaldava più lei si arrabbiava. Arci...

Il leopardo e l'elefante. 7.

Arci e lo strano animale. Arci arrivò ai grandi alberi con il pelo ancora bagnato dai tuffi nel fiume. Il suo cuore batteva fortissimo perché, in preda allo spavento per aver visto l'animale dalla cacca leggera, aveva corso a perdifiato. Però cercò di rimettersi a posto altrimenti Lelè svegliandosi avrebbe potuto intuire qualcosa. Si sistemò un pochino lontano da Lelè, allungò le zampe e ci mise sopra il muso, poi chiuse gli occhi e fece finta di dormire. Lelè invece non dormiva, gli elefanti dormono con un occhio chiuso e uno aperto e aveva visto tutto. Lelè sbadigliò poi disse: -Arci, perché hai il pelo bagnato? Arci racconta dello strano animale. Arci non rispose. Aveva sentito bene bene, non era sordo, ma sperava che Lelè cadesse nella trappola. Lelè sbadigliò di nuovo, poi ripeté: - Allora Arci, sto aspettando la risposta- Questa volta Arci sentì appena appena una nota secca nella voce di Lelè e, siccome era un leopardo intelligente, pensò che gli conveniva ris...

Il leopardo e l'elefante.6

Dunque bambini, Come si chiama il leopardo? … Arci! Bravi E l'elefante?… Lelè! Bravissimi Vedo che siete stati attenti. Oggi racconteremo di un giorno in cui Arci incontrò uno strano stranissimo animale. Un animale che non aveva mai visto in vita sua. Era una giornata come tutte le altre nella savana. Non è che nella savana ci sia granché da fare. I piccoli leopardi sonnecchiavano sdraiati all'ombra di Lelè, che essendo un elefante di ombra ne possiede parecchia. Ogni tanto qualcuno diceva qualcosa: - Che sete!- oppure: -Che caldo!- Arci aggiungeva: - Che noia!. Arci si annoiava sempre. Ad un certo punto il sole era alto nel cielo, proprio sopra al centro e il caldo aveva sciolto pure qualche pietra. Siccome il caldo si misura in gradi centigradi lì c'erano 47° virgola settantacinque, che è un gran caldo davvero. Più o meno i gradi della cioccolata quando la mangi e ti brucia la lingua. Questo gran caldo bruciava le zampe dei leopardi, che essendo piccoli ...

Il leopardo e l'elefante. 5.

Dunque Arci e Lelè vivevano nella savana sotto il grande albero. Chi era il leopardo?  ( aspettare la risposta ) Chi era l'elefante? ( aspettare la risposta ) Un bel giorno Arci decise di accompagnare Lelè al fiume per prendere l'acqua.  Tutte le mattine all'alba Lelè andava al fiume che era lontano 400 metri e ventisette centimetri, per percorrere questa strada impiegava esattamente ventisette minuti e 40 secondi. Quella mattina Arci si svegliò prestissimo e iniziò a camminare con Lelè. Dopo i primi quindici centimetri Arci si era già stufato, perché i leopardi corrono molto veloci mentre Lelè stava ancora sollevando la prima zampa. Arci acchiappò Lelè per la proboscide e cercò di tirarlo: - Muoviti pelandrone. Lelè sollevò la seconda zampa. Allora Arci passò dietro Lelè e lo spinse. - Sposta questo culone! - esclamò. Ma Lelè posò lentamente a terra la prima zampa che aveva sollevato. Arci non ne poteva più, sarebbe arrivato prima a cavallo di una tartaruga. ...

Il leopardo e l'elefante. 4.

Dunque Arci e Lelè avevano fatto pace e tutto procedeva nel migliore dei modi. I leopardi del branco andavano a caccia mentre i cuccioli come Arci e la sua amichetta Scossa restavano  nella radura sotto il grande albero con Lelè. Un bel giorno Arci si svegliò prima del solito. Tutti i cuccioli dormivano ancora, intorno l'erba era ricoperta da una nebbiolina sottile, la savana era silenziosa e ancora fresca dell'odore della notte. Lelè, che era anziano e dormiva poco, era invece sveglio da molto tempo e guardava a est il sole che sorgeva. Il disco del sole non si vedeva ancora, ma la luce solare rischiarava il cielo dell'est promettendo una giornata entusiasmante. Arci si avvicinò a Lelè e gli disse piano per non svegliare gli altri: _Ciao Lelè. - Ciao Arci, come mai sei già sveglio? - Bò, non lo so. Però ora che sono sveglio posso vedere il sole che sorge. Tu guardi il sole tutte le mattine? - No - rispose Lelè - ho visto il sole tutti i giorni della mia vita, or...

Il leopardo e dell'elefante. 3.

Dunque, come sappiamo Lelè era molto arrabbiato con Arci perchè Arci non gli aveva ancora chiesto scusa per essersi allontanato. Com'è un elefante arrabbiato? Bè, è come tutti gli altri elefanti, cioè grande grande, grosso grosso, con due grandi orecchie e una lunga proboscide. Però ha una particolarità: sta sempre girato di spalle e non vuole più guardare chi lo ha offeso. Perciò immaginate un po': del suo amico, Arci ormai vedeva solo il sedere. Quando arrivava Arci, Lelè si girava per non incontrare il suo sguardo. Non è molto bello non poter neanche parlare. Ormai Arci non riusciva a chiedere scusa, mica poteva chiedere scusa ad un sedere!! Così, dopo tanti giorni passati ad osservare il posteriore di Lelè, Arci decise che doveva inventare qualcosa per fare la pace. Iniziò anzitutto a svegliarsi subito con tutti gli altri, poi si lavava per bene sotto la proboscide-doccia di Lelè, poi raccoglieva le foglie con tutti gli altri e soprattutto non si allontanava dal gr...

Frizz e Pazz dal dentista.

Dunque, c'erano una volta un bambino e un cane. Il bambino si chiamava Frizz e il cane Pazz. Erano amici per la pelle, si volevano tanto bene, Frizz avrebbe dato una mano e un occhio per Pazz, Pazz avrebbe dato la sua coda e il suo ultimo osso per Frizz. Facevano tutto insieme, mangiavano insieme, sporcavano insieme, scappavano insieme, andavano a scuola insieme, facevano la cacca insieme, perché quando Pazz faceva i suoi bisognini per strada Frizz sentiva di non riuscire a trattenersi e anche lui doveva fare urgentemente la cacca. Poi zitti zitti si allontanavano insieme e ovviamente non raccoglievano nulla di quello che lasciavano sul marciapiede perché Frizz era troppo schizzinoso. Così passavano tanto di quel tempo insieme che la mamma di Frizz aveva iniziato a confonderli, a volte dava da mangiare a Frizz nella ciotola e gli metteva il collare antipulci. A volte invece metteva la gelatina nei peli a Pazz oppure cercava di tagliargli le unghie. Un bel giorno però succe...

Il leopardo e dell'elefante. 2.

Dunque, come sai bene Arci è un cucciolo di... Leopardo. Bravo! Invece Lelè è un ......elefante! E Pipistrillo? Pipistrillo è un pipistrello, ma non sappiamo bene cosa fa. Allora raccontiamo questa storia. Arci è un piccolo leopardo, vive nella savana, in Africa, con tutta la tribù dei leopardi. Lelè è un vecchio elefante che ha deciso di stare con i leopardi al fresco di grandi alberi, perchè è troppo vecchio per camminare chilometri e chilometri con il suo branco. I leopardi sono suoi amici, lo accettano volentieri, e Lelè in cambio fa da baby sitter ai cuccioli quando gli adulti vanno a caccia. Certo i cuccioli di leopardo sono birichini, non stanno fermi, saltano, scappano, si nascondono, litigano; ma Lelè è così grosso che con la sua lunga proboscide li acchiappa al volo e li rimette seduti in un batter d'occhio. Un bel giorno, mentre i leopardi giocavano tutti insieme all'ombra degli alberi, Arci si avvicinò a Lelè che li osservava sonnecchiando e disse: - ...

Il leopardo Arci e l'elefante Lelè. 1

Nella savana africana vivevano un leopardo piccolo piccolo e un elefante grosso grosso e vecchio vecchio.  Il leopardo, come tutti i leopardi, aveva la pelliccia con tantissime macchie che a contarle tutte ci vorrebbero sette giorni e sette notti.  L'elefante, che era molto vecchio, aveva, come tutti gli elefanti, due grandi orecchie, una lunga proboscide e due zanne luccicanti. Il leopardo viveva in un villaggio di leopardi, aveva una mamma leopardo, un babbo leopardo, zii e zie leopardo, e tanti cugini tutti leopardo. Insomma era una famiglia di leopardi. Tutti questi leopardi vivevano in una radura all'ombra di grandi alberi, perché in Africa c'è davvero tanto caldo e se i leopardi stanno sotto il sole si sbiadiscono le macchie e diventano leoni. Ma, siccome un leopardo è affezionato alle sue macchie, di giorno quando c'è caldo sta all'ombra. Però in quel pezzo di savana non è che ci fossero tanti alberi, così assieme ai leopardi viveva all'ombra an...