domenica 29 dicembre 2019

Luigi e il criceto Blublu.

In via della Musica numero 28 vive, insieme al suo papà, un bambino di nome Luigi.
Il giorno 4 febbraio Luigi era molto triste: appena tornato da scuola entrò in cucina ma non controllò come al solito cosa stava preparando per pranzo il papà. Si sedette sulla sedia verde e si mise a piangere.
Il papà posò il grosso mestolone di legno sporco di frittata, si asciugò le mani sul grembiule bianco con le tasche rosse, infilò la cravatta con un pezzo d'uovo appiccicato dentro la camicia e così facendo si spalmò un pezzo di frittata sulla pancia.
 Poi guardò Luigi e disse: -Cosa ti fa male?-
-Nulla, non mi fa male nulla - rispose Luigi.
- Allora perché piangi?- chiese il padre.
Luigi rimase un pochino in silenzio, si vergognava di quello che doveva dire e non sapeva come dirlo.
Poi disse: - Mario non mi ha invitato alla festa di compleanno-.
E si mise a piangere fortissimo. Poi prese un pezzo di tovaglia e si asciugò il moccio.
Ma questo solo perché il papà si era dimenticato di mettere i tovaglioli.
- E quando sarebbe dovuta essere questa festa alla quale tu non sei invitato?- chiese il padre.
- Oggi- disse piano piano Luigi.
- Oh cavolo!- urlò il papà.
Luigi sgranò gli occhi  e chiese impaurito: -È una cosa così grave?-
Il papà lo guardò e disse sorridendo: - Sì. Si è bruciata tutta la frittata. Dai alzati e rimettiti le scarpe che oggi ci tocca mangiare la pizza-.
Così Luigi il 4 febbraio uscì con il suo papà per mangiare la pizza.
Andarono nella pizzeria preferita di Luigi, l'insegna gialla rossa e verde diceva: PIZZAMAN per tutti i gusti. Luigi ordinò una pizza con mozzarella e marshmallow, la sua preferita. Il papà invece ordinò una pizza con i funghi.
Appena finito di mangiare il padre si alzò in tutta fretta e disse a Luigi: - Dai dai sbrigati che dobbiamo fare una cosa importantissimissima-.
Luigi stava digerendo ancora tutta quella bontà ma cercò di fare presto perché era curioso, cosa poteva essere importantissimissimo? Di solito il padre non faceva nulla di fretta...
Uscirono da PIZZAMAN, attraversarono alcune stradine, pioveva un pochino, Luigi e il papà si stringevano sotto un ombrello trasparente, si vedeva il cielo grigio.
 Ad un certo punto si fermarono davanti ad una vetrina che esponeva sacchi di cibo per cani e gatti.
-Entriamo- disse il papà a Luigi spingendolo verso la porta.
-Ma papà, noi non abbiamo un cane. Non abbiamo nemmeno un gatto -.
Luigi ebbe molta paura che il papà volesse comprare le crocchette pronte per non dover cucinare il pranzo e la cena.
- Papà noi non possiamo mangiare le crocchette. Sono per gli animali con 4 zampe.- disse Luigi sempre più preoccupato.
Il padre si mise a ridere ed entrarono.
Saltarono lo scaffale del cibo per cani. Per fortuna
Saltarono lo scaffale del cibo per gatti. Per fortuna
Saltarono lo scaffale delle gabbie per uccellini. Bè magari...una cocorita gli sarebbe piaciuta.
Si fermarono davanti ad un vetro.
Dietro il vetro c'erano delle gabbiette vuote con la segatura sul fondo. Non c'era null'altro.
Luigi era un po' deluso, per un attimo aveva sperato in un pappagallo, lo chiedeva sempre per Natale, per il compleanno e per la promozione ma il pappagallo non era arrivato mai.
Insomma Luigi e il padre stavano davanti alle gabbie vuote.

Luigi guardò, non c'era nulla. Pensò che il padre fosse impazzito.
Poi sbucò dalla segatura un musetto rosa con lunghi baffi bianchi.
Il musetto sparì di nuovo e Luigi vide tutta la segatura muoversi qui e là.
Era un piccolo criceto. Era la prima volta che ne vedeva uno. Era bellissimo.
Il criceto mise nuovamente la testa fuori dalla segatura e lo guardò. Guardò proprio lui, rimase a fissarlo un pochino, poi si avvicinò e poggiò le zampine sul vetro per guardare meglio Luigi.
Aveva la pancia ricoperta di pelliccia bianca e le zampette sotto erano bianche anche quelle.
Luigi era affascinato.
-Scegline uno- lo invitò il papà.
Davvero? Davvero? DAVVERO?
Luigi scelse quello, quello che lo aveva guardato attraverso il vetro, con gli occhietti neri, il muso rosa e i baffi bianchi.
Lo misero in una bella gabbietta gialla.
Appena usciti il padre chiese a Luigi:- Come lo chiamerai?-
Luigi guardò il cielo attraverso il suo ombrello trasparente, era il 4 febbraio ma il cielo non era mai stato bello come quel giorno, azzurro e luminoso.
-Lo chiamerò Blublu- disse- blu come il cielo bello di oggi.
Se andarono tutti e tre per mano, cioè il papà dava la mano a Luigi che teneva nella sua manina la gabbietta con Blublu e la faceva dondolare piano.

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