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Il leopardo e l'elefante. 5.

Dunque Arci e Lelè vivevano nella savana sotto il grande albero.
Chi era il leopardo?  (aspettare la risposta)
Chi era l'elefante? (aspettare la risposta)
Un bel giorno Arci decise di accompagnare Lelè al fiume per prendere l'acqua.
 Tutte le mattine all'alba Lelè andava al fiume che era lontano 400 metri e ventisette centimetri, per percorrere questa strada impiegava esattamente ventisette minuti e 40 secondi.
Quella mattina Arci si svegliò prestissimo e iniziò a camminare con Lelè.
Dopo i primi quindici centimetri Arci si era già stufato, perché i leopardi corrono molto veloci mentre Lelè stava ancora sollevando la prima zampa.
Arci acchiappò Lelè per la proboscide e cercò di tirarlo:
- Muoviti pelandrone.
Lelè sollevò la seconda zampa.
Allora Arci passò dietro Lelè e lo spinse.
- Sposta questo culone! - esclamò.
Ma Lelè posò lentamente a terra la prima zampa che aveva sollevato.
Arci non ne poteva più, sarebbe arrivato prima a cavallo di una tartaruga.
Allora lasciò Lelè indietro e corse via, verso il fiume.

Ogni tanto si girava per assicurarsi che Lelè fosse dietro di lui, perché anche se era molto veloce era piccolo e i piccoli cuccioli sono molto buoni da masticare, teneri, deliziosi, e lui non aveva intenzione di essere la colazione di nessuno.
Infine Arci arrivò al fiume e si mise sulla riva ad aspettare Lelè.
Sentiva sul terreno rimbombare i passi dell'elefante che si avvicinava, perché gli elefanti sono molto grossi e quando poggiano le zampe a terra si sente un suono come un tuono che nasce sottoterra.
Mentre contava i passi dell'amico distante, uno boooom, due booooom , tre booooom, Arci vide qualcosa luccicare sotto l'acqua del fiume.
Allungò una zampa verso il pelo dell'acqua ma si bagnò tutta la pelliccia e la tirò fuori velocemente perché quello non era il giorno del bagnetto.
I leopardi, come i gatti, non si immergono volentieri nell'acqua.
Però quella cosa lì sott'acqua era troppo luccicante e Arci era curioso.
Alla fine decise di prenderla, si tuffò in acqua e acchiappò l'oggetto.

Quando lo portò fuori vide che era una strana cosa di uno strano materiale di uno strano colore e soprattutto non ne aveva mai vista una.
Insomma questa cosa era rotonda, ci sono tante cose rotonde ma nessuna come quella; poi era verde, e ci sono tante cose verdi ma nessuna come quella; poi ci si poteva vedere attraverso e tutto diventava verde, e Arci non conosceva nessuna cosa attraverso la quale si potesse guardare. Insomma, non è che uno piglia una foglia, se la mette davanti agli occhi e guarda il mondo diventare verde. Con una foglia davanti agli occhi ….non si vede nulla!!.
Quindi non era una foglia. Poi era dura, e le foglie non sono dure. Era proprio strana.
Arci continuava a girarla e rigirarla e si era dimenticato di ascoltare i passi di Lelè.

-Cos'è quello?
-AAAAAAHHHHHHHHH - urlò Arci. Era così concentrato che le parole di Lèlè lo avevano fatto trasalire di paura.
Arci disse:
- Bò, l'ho trovato nel fiume, vedi che sono tutto bagnato?
Lelè allora allungò la proboscide, prese un po' d'aria e asciugò la pelliccia di Arci come con un grande phon.
Poi acchiappò l'oggetto misterioso con la sua proboscide e se lo avvicinò ad un occhio.
- Cavolo che bello- disse Lelè - è tutto verde, Arci anche tu sei verde, sembri una lucertola con la pelliccia.
Arci non era molto contento di questa osservazione, va bene essere verde ma assomigliare ad una lucertola…
Lèlè allontanò l'oggetto dagli occhi e tutto diventò normale:
- Non funziona più.
Avvicinò l'oggetto agli occhi e tutto diventò verde:
- Funziona di nuovo!
Arci disse:
-Sì testone, colora le cose di verde solo se lo metti davanti agli occhi.
Lelè voleva essere sicuro e mise l'oggetto prima davanti all'orecchio:
- Così non funziona, vediamo…
Mise l'oggetto davanti alla bocca:
- Neanche così funziona…
Mise l'oggetto sotto la zampa e …
- Nooooooo FERMATI - urlò Arci.
Lelè stava per poggiarci sopra la sua grossa zampa ma Arci afferrò l'oggetto e se lo strinse al petto:
-Puoi romperlo, tonnellata di ciccia!.
Lelè disse:
-Vabbè, ormai sappiamo che colora le cose di verde solo quando lo tieni davanti agli occhi, sennò non funziona.
I due amici stettero tutta la mattina ad ammirare la strana cosa, ogni tanto la provavano e guardavano il mondo diventare verde.
Videro un leone verde, sembrava che avesse mangiato un'antilope avariata, videro un coccodrillo verde che gli mancava la maglietta sotto, videro un bufalo verde, un avvoltoio verde, un ragno verde, che già è brutto di suo immaginiamoci se poi è verde, insomma tutto diventava verde.

Arci e Lèlè tornarono col loro tesoro al grande albero e lo mostrarono a tutti  leopardi, lo provarono tutti ma nessuno sapeva cos'era.
Eppure era tanto semplice, ma solo a saperlo prima.
L'oggetto magico era una lente verde di un occhiale da sole perso da qualche turista laggiù nell'Africa profonda. Ma Arci e Lelè non potevano saperlo.

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