sabato 3 giugno 2023

Il leopardo e dell'elefante. 3.

Dunque,
come sappiamo Lelè era molto arrabbiato con Arci perchè Arci non gli aveva ancora chiesto scusa per essersi allontanato.
Com'è un elefante arrabbiato? Bè, è come tutti gli altri elefanti, cioè grande grande, grosso grosso, con due grandi orecchie e una lunga proboscide. Però ha una particolarità: sta sempre girato di spalle e non vuole più guardare chi lo ha offeso.
Perciò immaginate un po': del suo amico, Arci ormai vedeva solo il sedere.

Quando arrivava Arci, Lelè si girava per non incontrare il suo sguardo. Non è molto bello non poter neanche parlare. Ormai Arci non riusciva a chiedere scusa, mica poteva chiedere scusa ad un sedere!!
Così, dopo tanti giorni passati ad osservare il posteriore di Lelè, Arci decise che doveva inventare qualcosa per fare la pace.

Iniziò anzitutto a svegliarsi subito con tutti gli altri, poi si lavava per bene sotto la proboscide-doccia di Lelè, poi raccoglieva le foglie con tutti gli altri e soprattutto non si allontanava dal gruppo.
Lelè di questo era in fondo contento, ma aspettava sempre che Arci gli chiedesse scusa.
Arci questa parola proprio non riusciva a dirla, soprattutto non riusciva a dirla ad un sedere. Insomma era una sofferenza.
Così Arci elaborò un piano per fare la pace con l'elefante.

Arci sapeva che agli elefanti piace molto farsi ripulire la pelle, hanno davvero tanta pelle che copre tutta la schiena, tutte quelle grandi zampe, tutta quell'enorme pancia, ci vogliono almeno sette od otto ore per strofinare tutto per bene, e Lelè non arrivava dappertutto con la proboscide.
Vedere l'elefante lavarsi era divertente, si contorceva tutto ma non arrivava dappertutto.
A volte sfuggiva la coda, a volte rimaneva del fango incrostrato sotto la pancia, altre volte restavano sulla schiena delle cacche d'uccello che per caso erano atterrate proprio lì. E poi, come poteva lavarsi la proboscide? Ci sarebbe voluta una seconda proboscide per lavare la prima.
Eh... per gli elefanti è un bel problema.

Così Arci decise che per farsi perdonare avrebbe costruito un oggetto che avrebbe permesso a Lèlè di lavarsi tutto dalla punta della proboscide alla punta dei piedi.
Arci convocò tutti gli altri leopardi:
-Sentite, siccome Lèlè è molto arrabbiato con me, dovete aiutarmi a farmi perdonare.
Scossa, la leopardina più piccola del branco rispose:
-Senti Arci, se Lèlè è arrabbiato la colpa è solo tua, e se vuoi il nostro aiuto devi chiederlo in un altro modo.
Detto questo la leopardina se ne andò a farsi gli affari suoi. Tutti gli altri la seguirono, perché non avevano apprezzato il tono di voce di Arci.

Arci rimase solo, chiedendosi dove aveva sbagliato.
Pensò intensamente per 5 ore e ventisette minuti. Poi si sentì stanco e si addormentò.
Ad un certo punto sentì Scossa che diceva:
- Arci, per favore spostati, devo raccogliere le foglie perché le formiche ci stanno già costruendo il nido.
Arci riemerse dal sonno, folgorato da quelle parole: PER FAVORE.
Così si stropicciò gli occhi e chiamò di nuovo i cuccioli di leopardo, e questa volta disse così:
-Amici, a causa della mia fuga Lelè è molto arrabbiato con me, e da nove giorni vedo solo il suo sedere.
Quando fa le puzzette poi non riesco neppure a respirare. Vi chiedo PER FAVORE di aiutarmi a farmi perdonare. Voglio costruire una cosa che aiuti Lèlè a lavarsi tutto per bene senza fatica. Ma non so che cosa.

Tutti i leopardi trovarono l'idea favolosa e utilissima e ciascuno si mise a pensare a questa cosa.
Ora, per noi è molto facile pensare a questa cosa, basta immaginare una spugna o una spazzola, ma non è affatto facile per i leopardi.
I leopardi non sanno cos'è una spugna, non sanno cos'è una spazzola, come  possono pensare di costruirne una?

Scossa disse:
- Ho un'idea: facciamo un pacchetto di foglie avvolte con le liane.
Era proprio una specie di spugna.
Così la costruirono. Presero tante foglie, le appallottolarono, le strinsero con le liane e provarono a lavarsi. Arci si bagnò e i leopardi lo strofinarono con la palla di foglie, ma le foglie si ruppero tutte e si sbriciolarono e Arci sembrava un cespuglio bagnato.

Un leopardo disse:
-Ho un'idea migliore, prendiamo un rametto, lo bagniamo, lo strofiniamo sulla pelle e vediamo se funziona.
Arci di nuovo provò quest'oggetto, ma quando i leopardi gli strofinarono il ramo sulla schiena tutti i peli della pelliccia si attaccarono al ramo facendogli una specie di ceretta e Arci diventò un leopardo a macchie spelate.
Così provarono con un sasso, poi provarono con la lisca di un pesce, poi provarono col guscio di una tartaruga morta, poi provarono con un riccio vivo.
Il sasso non lavava per niente bene, la lisca staccava le incrostazioni di fango ma pungeva, il guscio della tartaruga scivolava via sulla pelle, il riccio pungeva troppo e poi essendo vivo non era per niente d'accordo.
Alla fine Arci prese una foglia di cactus e provò con quella. Si punse tutto cercando di strofinarla sulla pelle. Allora la lanciò via.
Scossa, che aveva osservato tutto, raccolse il cactus, levò tutte le spine e provò ancora.

Cavolo, funzionava benissimo. La foglia di cactus SENZA SPINE lavava davvero bene.
Arci prese un bastone, ci fissò la foglia di cactus senza spine e andò da Lèlè.
Lelè era girato, perché quando vedeva Arci arrivare si girava e gli mostrava il sedere.
Arci si avvicinò a Lèlè, gli spruzzò un po' d'acqua sul sedere e iniziò a strofinare col cactus una grossa patacca di fango proprio sulla coda. La coda di Lèlè diventò bella pulita, lunga e sottile, mentre prima pesava diciotto chili, otto di coda e dieci di fango.
Lèlè sentì questa bella sensazione di coda leggera, iniziò a muoverla di qua e di là per la contentezza.
Poi si girò e vide Arci tutto sporco del fango caduto dalla sua coda.
Lèlè si mise a ridere.
Arci disse:
-Allora siamo di nuovo amici?
Lèlè disse:
-Noi siamo sempre stati amici.

Da quel giorno Arci preparava una cacugna (cactus + spugna) ogni mattina per Lèlè.
Infatti la cacugna durava solo per un lavaggio, poi la foglia si rovinava. Però Lèlè poteva lavarsi per bene, col bastone riusciva ad arrivare anche alle cacche d'uccello che gli cadevano sulla schiena, e non doveva più piegarsi per lavarsi la pancia.
Però ricordati che la cacugna va bene solo per gli elefanti, e che non si vende al supermercato.

Frizz Pazz e il Caccalix.

Dunque, sappiamo bene che Frizz è …( il bambino, giusto! ), quindi Pazz sarà per forza il cane. Frizz e Pazz sono sempre amici per la pell...