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Frizz e Pazz dal dentista.

Dunque, c'erano una volta un bambino e un cane.
Il bambino si chiamava Frizz e il cane Pazz.
Erano amici per la pelle, si volevano tanto bene, Frizz avrebbe dato una mano e un occhio per Pazz, Pazz avrebbe dato la sua coda e il suo ultimo osso per Frizz.
Facevano tutto insieme, mangiavano insieme, sporcavano insieme, scappavano insieme, andavano a scuola insieme, facevano la cacca insieme, perché quando Pazz faceva i suoi bisognini per strada Frizz sentiva di non riuscire a trattenersi e anche lui doveva fare urgentemente la cacca.
Poi zitti zitti si allontanavano insieme e ovviamente non raccoglievano nulla di quello che lasciavano sul marciapiede perché Frizz era troppo schizzinoso.

Così passavano tanto di quel tempo insieme che la mamma di Frizz aveva iniziato a confonderli, a volte dava da mangiare a Frizz nella ciotola e gli metteva il collare antipulci. A volte invece metteva la gelatina nei peli a Pazz oppure cercava di tagliargli le unghie.

Un bel giorno però successe che Frizz doveva andare dal dentista. Frizz pianse, poi urlò, poi sbraitò, poi sbuffò, poi si lamentò, poi uggiolò (questo lo aveva imparato da Pazz); ma non ci fu nulla da fare: la mamma lo avrebbe portato dal dentista.
Così la mamma trascinò Frizz nello studio dentistico.
Frizz piangeva e soffriva, supplicava la mamma di portarlo via, ma non c'era nulla da fare.
Il dottore lo fece salire sulla poltrona e disse: -Adesso apri bene bene la bocca- e si girò per preparare la siringa di anestetico.
In quello stesso momento Frizz saltò giù dalla poltrona e spingendolo dal sedere spelacchiato ci fece salire sopra Pazz. Pazz avrebbe fatto qualsiasi cosa per Frizz, così salì sulla poltrona e, ubbidiente, aprì la bocca.

Il dottore aveva intanto preparato la siringa, si girò verso la poltrona e si vide davanti il muso peloso di Pazz, ma siccome era gentile pensò solamente: - Che denti orribili che ha questo bambino, sembrano i cingoli di un carroarmato, i denti di un coccodrillo finito nel frullatore!-

Poi, parlando con Pazz disse :- Mio caro bambino, sei proprio carino (in verità pensava: sei brutto come uno scorfano ubriaco) però i tuoi denti sono pochino storti (in verità pensava: i tuoi denti sono storti come le zampe di un millepiedi zoppo), adesso io li metto a posto (in verità pensava: ci vorrebbe un miracolo).
Prese dal suo armadietto un po' di plastilina viola, la cacciò a forza in bocca a Pazz e prese l'impronta dei denti. Poi la guardò e rimase meravigliata, non aveva mai visto denti peggiori di quelli, sembravano i denti di uno squalo che avesse cercato di masticare un tablet!

Preparò subito subito un bell'apparecchietto, pieno di fili e placchette e gingilli ed elastici, uno di quegli apparecchi che si allacciano fuori dalla bocca e lo sistemò per benino sulla bocca di Pazz.
Guardò il risultato e disse:
 - Non è stato facile, ma ci sono riuscita, ci vorranno appena dodici anni, sette mesi e due giorni e potrai levare l'apparecchio.-
Poi chiamò la mamma di Frizz e disse:
 - Signora, suo figlio aveva i denti peggiori che abbia mai visto, neanche quando facevo la veterinaria ho mai visto denti così brutti, ma con un pochino di pazienza torneranno a posto. Fanno ventisettemila euro ora e quattromila al mese sino al 2026.-
La mamma di Frizz ebbe un tuffo al cuore a sentire quella cifra, perché lei si voleva comprare un'auto che si parcheggia da sola e un marito nuovo con gli sconti, ma pagò e andò via.

Quando arrivarono a casa la mamma chiamò Frizz per la cena, ma arrivò Pazz.
La mamma ormai li confondeva, anche perché aveva un paio di occhiali molto belli, alla moda, con le lenti scure e 42 brillantini sulle lenti in modo che sbrilluccicassero, ma non è che ci vedesse molto bene così.
Quando arrivò Pazz lei non si accorse della differenza, lo fece sedere a tavola a gli mise il piatto davanti.
Pensò forse, solo un pochino, che aveva un figlio un po' peloso, ma poteva fargli fare la depilazione laser.
Pazz era contentissimo, mangiò tutto e poi sorrise con tutti i ciuffi di verdura che erano rimasti incastrati nell'apparecchio e penzolavano fuori.
Tutto andò bene per sette mesi, la mamma non si accorse di aver messo l'apparecchio al cane, il dottore pensò che più di così non fosse possibile migliorare quel bambino, ma…ma…

Un bel giorno arrivò la nonna, che si era comprata un binocolo per controllare meglio Frizz e Pazz anche a distanza.
Entrò in casa e regolò subito il binocolo, ma non funzionava un accidente, tutto era troppo lontano.
Allora lo girò al contrario e guardò dentro: una bella bocca di cane con l'apparecchio, la lingua penzoloni e un naso umido in 3D.
La nonna iniziò ad urlare, urlare, urlare, urlare, urlare, urlò per 42 minuti e 49 secondi, poi smise perché era iniziato Beautiful.
Chiamò subito Frizz, lo prese per un orecchio, poi allungò la mano e acchiappò Pazz per la coda e così, con i due amici che si sbatacchiavano l'un l'altro andò dal dottore e fece scambiare l'apparecchio.
Ora Frizz ha in bocca questo aggeggio, che a paragone il meccano è leggero come una libellula, e non può staccarlo.
Ma una cosa l'ha fatta: per vendicarsi della nonna ha preso la sua dentiera e le ha incollato i denti con l'attack. Sono ormai cinque mesi che la nonna è sempre zitta!!.

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