domenica 4 febbraio 2024

Il cavallino Michele e gli asinelli.

In mezzo alla campagna c'è una grande grandissima fattoria con tanti animali: mucche, galline, gatti, cani, oche, scoiattoli, criceti, serpentelli, cavallette, ragni, vermi, piccioni, maiali, pecore, caprette, vespe, mosche, api, tacchini, conigli, pavoni e asini.

Tutto il giorno in questa fattoria c'è sempre un gran trambusto di animali e i loro versi si sentono dappertutto: ronzii grugniti nitriti ragli miagolii belati e chi più ne ha più ne metta.

Vive in questa fattoria anche un cavallino molto giovane, nero nero nero, con una luuuuuuuuunga criniera pure nera: il cavallino Michele.

Vivono nella fattoria anche alcuni asinelli e spesso il cavallino Michele gioca con loro al gioco dell'ostacolo.

Gli asinelli si sono infatti costruiti un ostacolo, insomma un'asse di legno poggiata di traverso su due pile di mattoni e giocano a passarci...SOTTO ... senza toccarlo neanche con un pelo.

Il cavallino Michele però non riesce mai a superare l'ostacolo: piega il collo, piega le lunghe zampe  ma ecco la sua lunga criniera sbattere sull'ostacolo che, secondo il regolamento asinino, non deve essere toccato manco con un pelo.

Il vincitore del gioco ha diritto di mangiare un pochino della cena dei perdenti, così il cavallino Michele è spesso affamato.

Gli asini a volte lo deridono:
- Ma guarda, credi di essere il più nobile degli animali ma non sei in grado di andare al di là di un ostacolo. Solo chi è capace di farlo ha diritto di mangiare di più.

Il cavallino Michele inizia allora a pensare ad una soluzione.

Dunque, la regola dice di superare l'ostacolo senza toccarlo, ma non dice come.
Gli asini, bassi e tozzi, con gambe corte e peli ispidi, ci passano tranquillamente sotto, e lo superano.

Ecco!! Il cavallino Michele ha trovato la soluzione...

Il giorno dopo il cavallino Michele raggiunge gli asinelli.
Quelli iniziano come sempre a ridere ragliando.
Si divertono molto a vedere il cavallino contorcersi sotto l'ostacolo, ancora di più si divertono poi a mangiare la sua razione di cibo.

Due o tre asinelli iniziano a superare l'ostacolo passandoci sotto, la loro groppa oltrepassa senza alcuna eleganza l'ostacolo.
Il cavallino Michele dice:
- Ora tocca a me!
Gli asinelli si fermano attenti,  sghignazzando tra di loro, aspettano il momento per scoppiare a ridere a crepapelle.
Il cavallino Michele indietreggia: gli asini ridacchiano ancora.
Il cavallino Michele alza la testa: gli asini si guardano preoccupati.
Il cavallino Michele inizia a correre: arrivato all'ostacolo spicca un salto e lo supera.
Gli asini ora non ridono più.

Adesso il cavallino Michele sa di poter superare l'ostacolo, usando la testa.

sabato 3 febbraio 2024

La storia della ranocchietta.

C'era una volta una ranocchietta.
Questa ranocchietta era, come tutte le ranocchiette, verde verde. Verde brillante che si vedeva da lontano e certe volte pure di notte. Come tutte le ranocchiette aveva una rana mamma, che le voleva molto bene ma ogni tanto la rimproverava perché faceva i capricci o disubbidiva.
Però la ranocchietta era buona e affettuosa e sempre gentile, le piaceva nuotare nell'acqua, saltare di foglia in foglia, acchiappare al volo le zanzare per mangiarle e giocare con le sue amiche farfalle.
Viveva nello stagno, era una vita felice e divertente però c'era una cosa che alla ranocchietta sarebbe piaciuto fare e non faceva perchè la mamma lo proibiva.
 La nostra piccola ranocchietta verde verde brillante non voleva stare nello stagno che è umido e pieno d'acqua ma voleva giocare con le farfalle sul bel prato pieno di fiorellini bianchi.
La mamma (voce cupa) lo aveva proibito perchè...nel prato viveva un  grosso grosso grosso grossissimo serpente. Hai capito quanto era grosso? ripeti .... (aspettate poi aiutate il piccolo a ripetere per tre volte grosso e alla fine grossissimo).
Dunque questo enooooOOOOOrme serpente viveva nel prato e ogni tanto cercava di mangiare le farfalle ma quelle volavano via.
 Però la cosa che gli piaceva di più mangiare erano le ranocchiette, specialmente quelle piccole  di colore verde brillante perchè erano le più buone e saporite.
Così la mamma raccomandava sempre alla ranocchietta di non avvicinarsi al prato.
Ma un bel giorno che la mamma stava lucidando le foglie della casa ranocchietta piano piano uscì e in silenzio si allontanò.
Indovina dove andava? Andava dritta dritta verso il prato. Aveva visto le farfalle svolazzare felici sul prato, posarsi sui fiorellini, fare giri nell'aria e anche lei voleva giocare. Non aveva pensato che le farfalle possono scappare volando ma le ranocchiette no.
Così arrivò nel prato e iniziò a giocare felice, e pensava che la mamma aveva proprio esagerato, era bellissimo giocare lì e non era per nulla pericoloso.
Ranocchietta correva, saltava, chiamava le sue amiche farfalle ....
Ad un certo punto però vide che le farfalle si alzavano in volo e volavano via senza rispondere più, (abbassate la voce) si fece tutto silenzioso, non si sentivano più le risate...che strano....
SSSSSSCCCCHHHHHH (aumentate ad ogni ssscccchhh il tono)
SSSSSSCCCCHHHHHH
SSSSSSCCCCCCHHHHH
La ranocchietta rimase immobile, spaventata, cos'era?
(voce tuonante)  era il serpente del prato che aveva l'acquolina in bocca al vedere quel bel pranzetto pronto, una bella ranocchia verde verde brillante, tenera tenera e tutta succulenta.
Ahi mamma mia che spavento!!! (voce alta)
La ranocchietta iniziò a tremare e a piangere e a urlare: "mamma mamma MAMMA MAMMA MAMMAAAAAAAAA".
La mamma sentì lontanamente il pianto della ranocchietta, abbandonò tutto e corse verso il prato più veloce che poté,
ma intanto sssssccchhhhhhhhhhhh sccccccchhhhhh sssssccccchhhhhhhh (voce tesa) il serpente aprì la bocca e ...
AUHMMMM
Si pappò la ranocchietta.
La mamma vide questa orribile cosa e piena di coraggio con un salto atterrò sulla coda del serpente e gliela morsicò forte ma così forte ma così forte che il serpente si mise a tossire. La mamma disse
 -"sputa la mia ranocchietta"-
- "No che non la sputo, è verde e buona"-
-"sputa la mia ranocchietta"
-"No che non la sputo"-
Allora la mamma diede ancora un morso fortissimo e il serpente urlò -"Ahia"- e sputò la ranocchietta tutta intera, verde verde brillante.
Tornarono a casa e da quel giorno la ranocchietta trovò che lo stagno era il luogo più bello del mondo.

Suggerimenti:
Una storiella per i vostri bambini al di sotto dei cinque anni.
Ve la faranno ripetere all'infinito. Non modificate la prima versione raccontata poiché i bambini amano sapere in anticipo cosa succederà .
Non dimenticate di modulare la voce, altrimenti ai bambini sembrerà di sentire il telegiornale.

venerdì 2 febbraio 2024

La storia della farfalla

C'era una volta una farfalla. Tu sai cos'è una farfalla vero? E' un animale magico, bellissimo, ha due ali grandi grandi per volare vicino alle nuvole e tanti colori per poter essere riconosciuta dai bambini.
Se ha le ali ed è colorata è una farfalla, mentre se ha le ali ed è tutto nero è un orriiiiibile insettoooooo (fate la voce cavernosa ed abbassatevi verso il bambino, sentirete gridolini di spavento).
Vabbè, per fortuna oggi abbiamo la farfalla.
Allora, questa farfalla ha due splendide ali. Di che colore sono secondo te? (aspettate la risposta e date alla farfalla il colore scelto da vostro figlio, adesso useremo l'azzurro)
Bravo, bravissimo, come hai fatto ad indovinare il colore? Se proprio un bimbo sveglio!
 La farfalla con le sue bellissime ali azzurre volava sempre di qua e di là, era un cucciolo di farfalla, e quindi volava sempre con la sua mamma, che era come lei ma aveva le ali più grandi.
Era una farfalla curiosa, e trascinava sempre la sua mamma ad esplorare nuovi posti.
Erano state al mare, a sentire il rumore delle onde. Come fa l'onda? (risposta)
Erano state in montagna, per sentire il vento tra gli alberi.
Cavolo, erano anche andate in discoteca a ballare il ballo delle farfalle. La mamma non si era divertita tanto ma la farfalla sì, aveva ballato tutta la notte.
Un bel giorno, anzi una bella notte però successe una cosa. La farfalla vide dalla finestra della sua camera una luce blu luminosa, ma così luminosa, che sembrava un sole blu. La piccola farfalla chiese alla mamma di andare a vedere da vicino, era una luce bellissima. La mamma si avvicinò alla finestra e subito si spaventò.
La luce che sembrava così bella era invece una luce malefica (voce cavernosa). Era la luce di un apparecchio elettrico che attira le farfalle ma poi..........(aspettate un pochino) poi le brucia zzzzzzzzzzzzzzzzz.
E già, esiste questo apparecchio che ha una luce bellissima, le farfalle non resistono ma poi quando si avvicinano un filo elettrico le uccide e la farfalla muore per sempre (usate un tono di voce molto triste e compassionevole).
La mamma disse con spavento "farfallina, farfallina mia, quella è una luce che uccide, è molto pericolosa, promettimi che starai sempre lontana da quella luce".
La farfallina, a vedere la mamma così spaventata, promise.
Però non è che fosse proprio convinta convinta, insomma pensava che certe volte la sua mamma era anche un po' noiosa.
Così una bella notte d'estate aspettò che la sua mamma piegasse le ali addormentata, poi si alzò piano piano dal letto e volò verso la luce blu.
La farfalla volava contenta, felice perchè la luce blu era sempre più vicina, ma ad un certo punto Ahiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
La farfalla cadde a terra ferita, la luce blu le aveva bruciato la sua bellissima aluccia.
 Per fortuna non era morta, ma non poteva alzarsi in volo. Così era sola e lontana da casa, ferita e dolorante.  E si mise a piangere (voce molto triste).
La mamma che dormiva sentì nel sonno un lamento, si svegliò all'improvviso e capì che la sua farfallina piangeva lontano da casa.
Allora chiamò subito delle farfalle sue amiche che la aiutassero, presto presto, e volò in direzione del pianto.
Trovò subito la sua farfallina con l'ala bruciacchiata, la sollevò con l'aiuto delle sue amiche e la portò all'ospedale delle farfalle.
Bè, per questa volta era andata bene, il dottore le mise un cerotto grande grande, così aveva un'ala azzurra ed una marrone, ma non era grave.
La farfallina guarì subito e stai sicuro che quando vedeva una luce blu volava subito dall'altra parte.

Ecco un'altra storia da raccontare ai vostri bambini. Va bene sino ai sei anni, non oltre.
Dunque, se siete sul letto vicino al vostro bambino ricordategli che dopo la storia dovrà chiudere gli occhi e dormire.

Frizz Pazz e il Caccalix.

Dunque, sappiamo bene che Frizz è …( il bambino, giusto! ), quindi Pazz sarà per forza il cane. Frizz e Pazz sono sempre amici per la pell...